PREMESSA
E’ stato approvato con Consiglio dei Ministri del 12/03/2014 il decreto legge “Piano Casa” per far fronte al disagio abitativo e per il rilancio del settore dell’edilizia.
Il Piano prevede interventi per 1 miliardo e 741 milioni di euro con i seguenti obiettivi:
- il sostegno dell’affitto a canone concordato;
- l’ampliamento dell’offerta di alloggi popolari;
- lo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale.
FINANZIAMENTO DEI FONDI DEDICATI ALLE LOCAZIONI
- Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione che già aveva una dotazione di 100 milioni (50 per il 2014 e altri 50 per il 2015) verrà raddoppiato a 200 milioni (100 per il 2014 e 100 per il 2015);
- Il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli che già aveva una dotazione di 40 milioni di euro, è stato incrementato di 226 milioni da ripartire negli anni 2014-2020
RIDUZIONE DELLA CEDOLARE SECCA PER CONTRATTI A CANONE CONCORDATO
Per favorire l’mmissione sul mercato degli alloggi sfitti, l’aliquota della cedolare secca si riduce dal 15% al 10% per il quadriennio 2014-2017. Questo anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o enti senza scopo di lucro, purchè sublocate a studenti.
MODIFICHE DELLA DISCIPLINA DEL FONDO PER IL SOSTEGNO ALL’ACCESSO ALLE ABITAZIONI IN LOCAZIONE
Per alleviare le tensioni sul mercato delle locazioni la norma prevede che le risorse del Fondo Affitto sono destinate anche per la creazione di strutture comunali che svolgano una garanzia da terzi tra proprietario ed affittuario:
- per i mancati pagamenti del canone;
- per eventuali danno all’alloggio.
MISURE PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Si prevede un Piano di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica (ex IACP) tramite lo stanziamento di 400 milioni di euro per finanziare la ristrutturazione con adeguamento energetico, impiantistico e antisismico di 12.000 alloggi.
Inoltre si prevede un ulteriore stanziamento di 67,9 milioni di euro per recuperare 2.300 alloggi destinate alle categorie sociali disagiate.
OFFERTA DI ACQUISTO DEGLI ALLOGGI EX IACP AGLI INQUILINI
Si prevede la conclusione di accordi con regioni ed enti locali per favorire l’acquisto di alloggi ex IACP da parte delgi inquilini e destinare il ricavato al recupero ed alla realizzazione di nuovi alloggi.
L’acquisto degli alloggi da parte degli inquilini avviene tramite la costituzione di un Fondo destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l’acquisto degli alloggi ex IACP che avrà una dotazione massima per ciascun anno dal 2015 al 2020 di 18,9 milioni di euro per un totale di 113,4 milioni.
VANTAGGIO PER CHI ABITA IN UN ALLOGGIO DI EDILIZIA POPOLARE
Si prevede che per gli anni 2014, 2015, 2016 i soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale spetta una detrazione pari a:
- 900 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro
- 450 euro se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non supera i 30.987,41 euro
VANTAGGI PER CHI METTE IN AFFITTO ALLOGGI SOCIALI NUOVI O RISTRUTTURATI
I redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorrono alla formazione del reddito di impresa ai fini IRPEF/IRES e IRAP nella misura del 40 per cento per un periodo non superiore di 10 anni dalla data di ultimazione dei lavori
RISCATTO A TERMINE DELL’ALLOGGIO SOCIALE
Trascorsi almeno 7 anni dalla stipula del contratto di locazione, l’inquilino ha la facoltà di riscattare l’immobile.
Chi acquista ha due vantaggi:
- l’iva dovuta dall’acquirente viene corrisposta solo al momento del riscatto e non all’inizio;
- il reperimento del bisogno finanziario residuo per l’acquisto è rimandato al momento dell’acquisto
Chi vende rimanda la tassazione IRES e IRAP sui corrispettivi delle cessioni alla data del riscatto.
LOTTA ALL’OCCUPAZIONE ABUSIVA DEGLI IMMOBILI
Maggiore rigore nei confronti di chi occupa abusivamente un immobile che non potrà richiedere nè la residenza, nè l’allacciamento ai pubblici servizi.
DETRAZIONE BONUS MOBILI
La spesa per l’acquisto di mobili a seguito di ristrutturazione, su cui sono previste detrazioni Irpef potrà essere superiore a quella per la ristrutturazione stessa. Resta il tetto massimo della spesa complessiva di 10 mila euro.